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Baby Faced: the Innocence - l'Amore Anelato

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Alexey non avrebbe mai potuto sospettare cosa suo Padre (e allenatore) stava da sempre tramando alle sulle spalle... lui sapeva solo che del suo Papà poteva sempre fidarsi ciecamente... il suo allenamento, la sua alimentazione, la sua "integrazione" in poche parole tutta la sua Vita, l'aveva affidata alla persona che più voleva bene e che lo aveva cresciuto ed assistito passo dopo passo nella sua crescita, con tanto Amore ed Affetto.

Ancora oggi lo si vede in palestra, con quel suo sguardo amorevole ed innocente dire continuamente: "Si Papà... come dici tu Papà... hai proprio ragione Papà... scusa Papà mi impegnerò di più... si Papà voglio renderti orgoglioso di me...". Bastava un minimo cenno di approvazione da parte di suo Padre per renderlo felice... voleva essere l'eterno Figlio preferito, il Prediletto, la Gioia per colui che lo aveva messo al mondo e che tanto stava prodigandosi per fare di lui un vero campione...

Si... perchè fin da piccolo Alexey è stato sempre circondato da grandi poster di Culturisti e Giocattoli di SuperEroi IperPalestrati... quello era il suo Mondo fatto di Muscoli Steroidati e Bombati, l'unico prototipo di Corpo Umano possibile a cui suo Padre lo aveva abitutato... niente Scuola, niente Libri, niente TV, niente Amici, niente Svaghi... solo Palestra, Allenamento, Integratori e quelle deliziose "Caramelle" che suo Padre era solito regalargli quando si comportava bene... L'unico desiderio di Alexey era quello di diventare un Vero Uomo e rendere suo Padre orgoglioso di lui, e per fare questo doveva avere addosso quanti più Muscoli possibili.... e vincere finalmente quella Gara Nazionale che sogna fin da Bambino.

"Povero Alexey" di tanto in tanto mormova qualcuno in palestra che invece conosceva la sua vera storia, impietosito magari dallo sguardo di questo cuccioletto adorante che anela solo un po' d'Amore... ed in effetti le cose erano ben diverse:

A suo Padre poco interessava in realtà della Felicità di suo figlio, quello che voleva ad ogni costo era incassare l'agognato assegno di 10.000.000 di Rubli messi in Palio per il 1° posto della Categoria Assoluti Juniores del Campionato Nazionale Russo, un premio altissimo in quanto la politica Governativa voleva dimostrare al mondo intero la Potenza Russa dei suoi Giovani Ragazzi (infatti per la superiore Ragion di Stato su molte sostanze si chiudeva spesso uno occhio). Il padre di Alexey non voleva farsi sfuggire questa ghiotta occassione, quel figlio che nemmeno voleva adesso avrebbe potuto fruttargli tanti bei soldini... e finalmente vivere da Nababbo con a suo completo servizio un Pallone Gonfiato Stupido e Muscoloso, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui!

Questo ed altro ancora sul Gruppo di "Adoro i Muscoli"
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Alexey non si poteva certo dire un ragazzo fortunato. Il padre, Sergey, si era divertito a creare un bambolotto gonfiato acefalo facendolo regredire allo stato primitivo dell'essere umano: Alexey era solo un corpo, una montagna di muscoli ipertrofici ad uso e consumo del genitore. Il padre era riuscito a ridurre il vocabolario della sua creatura ai minimi termini, non certo per garantire al figlio la minima sopravvivenza, ma solo per assicurare a se stesso l'obiettivo irrinunciabile: mettere le mani sui 10.000.000 di rubli. Se Alexey parlava troppo avrebbe potuto destare l'attenzione di qualche animalista pronto a liberare la cavia muscolosa dalla sua gabbia, e questo Sergey non se lo poteva permettere. Alexey conosceva solo pochi vocaboli perché il padre aveva programmato così: muscoli, palestra, pompare, bodybuilding, attrezzi, le caramelline buone, il succo dolcissimo, si papà, va bene papà, farò tutto quello che vuoi papà. Solo espressioni di approvazione per tutto quello che il padre diceva, ordinava e pensava. Il genitore non aveva trascurato nessun dettaglio. Era riuscito con le pastigliette giuste a ridurre l'attività elettrica del cervello del figlio a valori insignificanti, anche se la voglia di azzerarla era tanta, ma ciò avrebbe significato negare a quell'essere il minimo di autonomia per obbedire ai suoi ordini, per camminare, per usare gli attrezzi. Sergey aveva costruito la montagna proteica imbottendo il figlio di integratori con lo stesso ritmo con cui i francesi fanno ingrassare le oche per ottenere il prelibato fois gras, con il risultato di non mettere all'ingrasso il fegato di Alexey, ma di ridurre le dimensioni dell'unico organo vitale che poteva costituire una minaccia al piano del diabolico padre: il cervello pensante, eterno nemico dei muscoli. Ma le vere vittime dei suoi cocktails micidiali sono stati i muscoli espressivi del volto di Alexey. Guardatelo, quel faccino innocente da stupidotto cronico, sembra un maialino della Trudy, pronto per essere spupazzato da bambini innocenti, e sottomesso ai desideri perversi di adulti colpevoli. Il padre era riuscito a creare quel sorrisino inespressivo, quello sguardo che non muta mai; qualsiasi cosa tu dica, allegra o triste che sia, qualsiasi cosa tu possa fare, bella o brutta, qualsiasi cosa tu possa dire, una minaccia, un ordine, quel sorrisino è sempre lì, immutato e immutabile come anticamera del SI cieco e obbidiente: si papà, si hai ragione papà, farò tutto quello che vuoi papà.
Alexey non solo era diventato vittima sacrificale di un padre senza scrupoli, ma il poveretto non avrebbe potuto trovare nessun conforto nemmeno nella madre Lyudmila, alta funzionaria del Governo che aveva scoperto il vizietto privato del primo ministro e del suo gabinetto ristretto di ministri particolari. Un giorno Lyudmila entrò nella sala riunioni. Per un equivoco il segretario generale non le aveva detto che il primo ministro ordinò di impedire a chiunque di entrare, perché si sarebbe discusso di questioni di importanza assoluta per il futuro della nazione. Il segretario si era assentato e così Lyudmila entrò nella sala, aveva bisogno di alcune firme del Ministro dell'Interno.
Lo spettacolo che le si presentò davanti agli era ben diverso da una riunione di gabinetto.
Continua….